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Ho 2 materie sotto vengo bocciato?

Ho 2 materie sotto vengo bocciato?

Molti studenti si trovano in ansia alla fine dell’anno scolastico nel momento dello scrutinio: se ho due materie sotto, vengo bocciato? La risposta non è automatica e dipende da vari fattori: gravità delle insufficienze, capacità di recupero, criterio del consiglio di classe, regolamenti interni e normativa vigente. In questo articolo esploreremo la questione in profondità, analizzando cosa significa “avere due materie sotto”, come funzionano i debiti scolastici, quando la bocciatura diventa concreta e quali sono i casi in cui si può essere salvati.
Cosa si intende per “due materie sotto”
Quando si dice “due materie sotto”, si fa riferimento a due discipline in cui lo studente ha riportato un’insufficienza, ossia un voto al di sotto della sufficienza (ad esempio 5 o meno). Nel contesto scolastico, queste insufficienze vengono spesso trasformate in “debiti formativi” (o “debiti scolastici”) che devono essere recuperati attraverso esami di riparazione o attività estive. Avere due materie sotto non significa automaticamente essere bocciati: si tratta piuttosto di una situazione critica, che impone al consiglio di classe di valutare se lo studente può essere ammesso con debiti o debba ripetere l’anno.
La normativa e i criteri generali: cosa prevede la legge
Non esiste nella normativa italiana una regola che stabilisca che con due materie sotto si venga automaticamente bocciati. I decreti ministeriali e le disposizioni attuali lasciano margine di valutazione al consiglio di classe, che deve considerare l’intero percorso educativo, lo sforzo, le verifiche svolte e la possibilità di recupero.

Secondo le fonti, il consiglio può deliberare la non ammissione allo stesso anno di corso (cioè la bocciatura) se ritiene che l’alunno non abbia maturato competenze sufficienti o la preparazione necessaria per affrontare il livello successivo. In realtà, spesso con due insufficienze si procede alla sospensione del giudizio, ossia lo studente è ammesso condizionatamente e deve recuperare le lacune.

In alcuni casi, giurisprudenza recente ha confermato che studenti con due insufficienze gravi e senza prove di recupero potrebbero non essere ammessi alla classe successiva. Un esempio è una sentenza del TAR Lombardia, dove due materie gravemente insufficienti non recuperate hanno determinato la non ammissione.

In definitiva, la decisione non dipende soltanto dal numero di materie sotto, ma dall’entità delle carenze, dal comportamento, dalle assenze, dal programma svolto e dalla valutazione complessiva del percorso scolastico.
Debiti scolastici e sospensione del giudizio
Quando uno studente ha una o più insufficienze, spesso il risultato dello scrutinio finale è la sospensione del giudizio: non è né bocciato né promosso senza condizioni. In quel caso gli viene affidato un compito di recupero estivo: corsi, esercitazioni, verifiche aggiuntive. Se lo studente riesce a colmare le lacune entro le prove di settembre, viene ammesso all’anno successivo.

Se, però, non supera gli esami di recupero o non dimostra di aver acquisito le competenze necessarie, il consiglio di classe può deliberare la bocciatura e la ripetenza dell’anno. I casi più a rischio sono quelli in cui le insufficienze sono gravi (voto 4 o meno), in materie cardine dell’indirizzo di studi, e quando lo studente non presenta miglioramenti durante il periodo di recupero.

Molti regolamenti scolastici prevedono che non si assegnino più di tre debiti da recuperare. Se le insufficienze sono più di tre, o troppo gravi, il rischio di bocciatura diventa concreto.

Statisticamente, una parte significativa degli studenti ha almeno un debito formativo: nelle scuole superiori circa il 21 % degli studenti esce dallo scrutinio con almeno un’insufficienza.
Quando due materie sotto possono portare alla bocciatura
Ci sono situazioni in cui la presenza di due materie insufficienti può realmente determinare la bocciatura. Questo accade quando le insufficienze sono gravi, con voti molto bassi, e riguardano discipline fondamentali per l’indirizzo di studi. In tali casi, il consiglio di classe può ritenere che le lacune compromettano la possibilità di proseguire con profitto l’anno successivo. Anche la partecipazione ai percorsi di recupero ha un peso rilevante: uno studente che non frequenta i corsi estivi, non svolge i compiti assegnati o non mostra miglioramenti rischia concretamente di non essere ammesso.

Un altro elemento determinante è il voto in condotta. Se è inferiore a 6, la normativa attuale prevede che lo studente venga automaticamente non ammesso alla classe successiva, indipendentemente dai voti ottenuti nelle altre materie. Allo stesso modo, un numero eccessivo di assenze può incidere negativamente sulla decisione finale. Se lo studente supera il limite previsto dal regolamento d’istituto o dal Ministero, generalmente fissato intorno al 25% delle ore annuali, senza giustificazioni valide, il consiglio può deliberare la bocciatura.

Infine, la valutazione complessiva del percorso gioca un ruolo centrale. Anche con due materie sotto, la bocciatura può essere decisa se il consiglio di classe ritiene che le carenze siano troppo profonde e che la ripetizione dell’anno rappresenti l’unica soluzione efficace per consolidare le competenze di base. In questi casi la decisione non è punitiva, ma viene presa nell’interesse formativo dello studente, per consentirgli di colmare le lacune prima di affrontare argomenti più complessi.
Esempi e casi concreti
Un caso emblematico è quello affrontato dal TAR Lombardia, in cui uno studente con insufficienze in matematica e fisica è stato dichiarato non ammesso alla classe successiva. I voti erano molto bassi, rispettivamente 3 e 4, e le prove di recupero non erano state superate. Il tribunale ha confermato la legittimità della decisione della scuola, sottolineando che la gravità delle carenze giustificava la bocciatura.

Tuttavia, non sempre la presenza di due materie sotto porta a un esito negativo. In molte scuole, i consigli di classe decidono di promuovere lo studente quando le insufficienze non sono gravi e l’impegno è stato evidente. In questi casi si parla di “voto di consiglio”, ovvero una decisione collegiale che consente di assegnare la sufficienza per ammissione, anche se i voti iniziali non la raggiungevano. Per esempio, un 4 o un 5 può essere trasformato in 6 se il consiglio ritiene che lo studente abbia dimostrato serietà, costanza e progressi significativi. Tuttavia, queste decisioni non sono mai automatiche: devono essere motivate nei verbali di scrutinio e rispettare i criteri approvati dal collegio docenti nel regolamento d’istituto.
Strategie per evitare la bocciatura
Chi si trova con due insufficienze deve affrontare la situazione con impegno e consapevolezza. La prima strategia è mantenere costanza nello studio durante tutto l’anno, evitando di concentrarsi solo nelle settimane finali. Partecipare ai corsi di recupero e alle attività integrative proposte dalla scuola è fondamentale, così come dimostrare disponibilità a migliorare attraverso esercitazioni aggiuntive e prove di verifica.

Il dialogo con i docenti gioca un ruolo decisivo: chiedere spiegazioni, chiarire i dubbi e mostrare interesse reale può influire positivamente sulla valutazione finale. Anche la condotta e la frequenza sono aspetti da non sottovalutare: presentarsi puntualmente alle lezioni, rispettare le regole e mantenere un atteggiamento collaborativo contribuiscono a creare un’immagine di serietà che i docenti tengono in considerazione.

Dimostrare progressi, anche piccoli, durante il periodo di recupero può convincere il consiglio di classe a concedere l’ammissione condizionata invece della bocciatura. Infine, se la decisione appare ingiusta, lo studente o la famiglia possono chiedere che venga motivata in modo dettagliato o, nei casi più controversi, presentare un ricorso.
Cosa fare se sei bocciato
Se nonostante tutto la bocciatura arriva, non significa che il percorso scolastico sia compromesso. Ripetere l’anno può diventare un’occasione per consolidare le basi e migliorare le proprie competenze. Il primo passo è analizzare con lucidità le materie in cui si è risultati insufficienti, individuando le lacune principali. Creare un piano di studio mirato, magari con l’aiuto di tutor o insegnanti di supporto, è fondamentale per ripartire con maggiore sicurezza.

Frequentare corsi estivi o di recupero può aiutare a rimettersi in carreggiata. Alcune scuole organizzano laboratori o tutoraggi specifici per chi deve ripetere l’anno, offrendo un ambiente più guidato e personalizzato. È anche importante informarsi sulle regole del proprio istituto: in determinate circostanze è possibile presentare un’istanza di revisione al dirigente scolastico o al collegio docenti, soprattutto se si ritiene che le motivazioni della bocciatura non siano coerenti o sufficientemente documentate.

La chiave è non vivere la bocciatura come un fallimento, ma come una possibilità per riprendere con più maturità e metodo. Con un approccio diverso, molti studenti riescono a migliorare notevolmente i risultati nell’anno successivo.

In definitiva, la domanda "Ho 2 materie sotto vengo bocciato?" non ammette una risposta univoca. Tutto dipende dalla gravità delle insufficienze, dal comportamento, dall’impegno dimostrato e dalla valutazione complessiva del consiglio di classe. In molti casi, due materie sotto si traducono semplicemente in debiti formativi da recuperare, ma se le lacune sono profonde e non affrontate, la bocciatura resta una possibilità reale. È fondamentale intervenire tempestivamente, partecipare ai percorsi di recupero e mantenere un dialogo costante con i docenti: spesso la differenza tra promozione e bocciatura sta proprio nella determinazione e nella volontà di migliorare.
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